Giovani e smartphone: una riflessione orwelliana

I giovani intrappolati dagli smartphone sono un fenomeno inquietante che mi fa pensare a 1984 di George Orwell (libro di cui ho già parlato qui). Lasciate che vi spieghi perché.
In 1984, un partito totalitario, il Grande Fratello, domina un immenso stato chiamato Oceania. Il Grande Fratello, per controllare la mente degli abitanti, cancella la storia antecedente alla sua ascesa distruggendo o riscrivendo i documenti del passato.
Di MichaelsProgramming - Twisp, Pubblico dominio, WikiCommons

Questo comporta una suddivisione della popolazione in due gruppi:
  1. Gli abitanti a partire dalla mezza età, che hanno conosciuto il mondo prima dell'avvento del Partito;
  2. Gli abitanti più giovani che, a differenza dei primi, sono nati e cresciuti col regime, quindi non conoscono altra verità al di fuori di quella promulgata dal Partito.
Ne consegue che il primo gruppo può riconoscere le menzogne, mentre il secondo gruppo non ha la cultura necessaria per opporvisi e soccomberà alla dittatura. 

Adesso balziamo alla nostra società e prendiamo in considerazione la diffusione di smartphone e internet a banda larga. Similmente alla vicenda di 1984, possiamo suddividere la società in due fasce d'età:
  1. Gli adulti - semplifichiamo - cioè coloro che hanno vissuto una parte significativa della vita senza uno smartphone collegato a internet;
  2. I giovani, che non hanno mai vissuto senza i suddetti dispositivi
Ne risulta che il primo strato della popolazione ha la possibilità di rifiutare gli eccessi della tecnologia (non sono pochi gli over 30 che si lamentano dell'invasione di smartphone e social media), mentre il secondo strato ha poche o nulle risorse per contrastarli. Le vittime più fragili, ovviamente, sono i bambini, poi vengono i pre-adolescenti e gli adolescenti.*

È comodo lasciare che proprio figlio si distragga con un tablet, ma le conseguenze potrebbero essere spiacevoli. Con queste basi, l'uomo di domani sarà ancor più disattento, smemorato, dissociato e schiavo del consumo di beni, esperienze e relazioni.

Paolo Ceccarini


Questa è una riflessione semplicistica, con una suddivisione evidentemente grossolana della società e della tematica. Per approfondire l'argomento rimando a studi specifici.