Due righe sul libro 'Il Nobile Ottuplice Sentiero - L'essenza dell'insegnamento del Buddha' di Bhikkhu Bodhi

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Indovinate di che cosa parla questo libretto lungo poco più di cento pagine.
Ebbene sì, del Nobile Ottuplice Sentiero. Quello che ha esposto il Buddha. 
Si tratta del lato pratico del Buddhadharma, cioè dell'insegnamento buddhista. 
Qualcuno potrebbe dire: fantastico, la pratica è tutto ciò che c'è da sapere. No, signor Qualcuno, fermati: l'intero Dharma è contenuto nelle Quattro Nobili Verità. Perché dico questo? Semplice. Non consiglierei questo testo come prima lettura sul Buddhismo: mancano troppi nodi concettuali per capirne i fondamenti teorici. Che senso ha intraprendere un cammino senza aver capito a fondo il motivo per impegnarsi?

L'Ottuplice Sentiero è illustrato da Bhikkhu Bodhi, un monaco americano di tradizione Theravada che si è dato pena di laurearsi pure in filosofia prima fare il voto della rinuncia. 
Bhikkhu, per la cronaca, significa monaco in pali, la lingua parlata ai tempi del Buddha storico. La tradizione Theravada (la via dei vecchi) intende seguire alla lettera gli insegnamenti di Shakyamuni, ed è la forma di Buddhismo più vicina a quello delle origini. [Questo non è un giudizio ma un mero tentativo di fornire una facile definizione.]

Il libro è strutturato in otto capitoli. Il primo introduce al sentiero e spiega in modo molto rapido le Quattro Nobili Verità. E' un passaggio inevitabile giacché il Nobile Ottuplice Sentiero costituisce, di fatto, la terza nobile verità. I capitoli I-VII riguardano il sentiero: Retta comprensione, Retta motivazione, Retta parola, Retta Azione, Retta vita, Retto sforzo, Retta consapevolezza e Retta concentrazione. L'ultimo capitolo, infine, illustra in modo più ampio il tema della saggezza intesa come, banalmente, corretta visione della realtà delle cose.

Il libro in questione è un ottimo riferimento per un praticante o per iniziare la pratica. 

Manca ovviamente una spiegazione concreta dell'addestramento della mente, parte ovviamente del sentiero (Retto sforzo, Retta consapevolezza, Retta concentrazione), ma ne spiega le tappe. Per un lettore che già conosce a sufficienza il Buddhadharma e la pratica meditativa può essere un'ottima base di studio e di riferimento fornendo delle tracce chiare di ogni passo, dalla consapevolezza alla concentrazione (con il percorso jhanico incluso).

UNA NOTA CONCLUSIVA
Il libro, non sempre alla portata di tutti, è adatto a chi ha già iniziato a leggere, studiare, meditare.

Paolo Ceccarini