Un mese di volontariato... in un altro mondo.

Ti sei mai chiesto cosa succede in un altro mondo? Forse è il caso di scoprirlo. Forse a volte si deve uscire dall'agio annoiato - e quindi privo di gratitudine - della routine quotidiana per vedere qualcosa di diverso. CEI organizza a tal proposito un concorso molto speciale: quattro giovani verranno selezionati per passare un mese in quattro differenti opere messe in atto grazie ai fondi dell'8 per mille alla Chiesa cattolica. In altre parole, i ragazzi scelti andranno in realtà diverse del terzo mondo, vivendo un'esperienza diretta di volontariato, della quale lasceranno una testimonianza unica. I vincitori del contest, infatti, dovranno raccontare quello che accade nelle rispettive location con articoli, video e immagini che verranno pubblicati sul sito inunaltromondo.it. Candidati subito: il concorso scade l'1 giugno 2014!

I luoghi della straordinaria iniziativa In un altro mondo sono:
  • La Casa della Provvidenza, che si occupa di bambine di strada della poverissima città di Calcutta in India;
  • Il Centro Kivuli per i bambini degli slum di Nairobi in Kenya, gestito dall'associazione Amani;
  • Le strutture dei Medici con l'Africa Cuamm site in Mozambico;
  • Little Nazareth home nelle Filippine, in sostegno alle bambine di Manila.
Un mese a contatto con la povertà e il disagio possono cambiare la nostra vita. Siamo continuamente distratti, presi da Facebook e Whatsapp in ogni momento del quotidiano, spogliati di una mentalità critica e orientati verso il consumo (lo stesso stazionare sei ore al giorno con lo smartphone in mano non è forse un atto di consumo?).
Per di più l'Italia è il paese dei bamboccioni, ovvero degli over 30 che vivono a casa dei genitori e non riescono ad affermare la propria voce, a consolidare la propria autostima, restando comodamente - si fa per dire - nell'ambito familiare. Condizione oltretutto esacerbata dalla crisi economica. Svegliamoci! Bisogna dare un peso alla nostra esistenza, c'è da ritrovare la gioia per le nostre fortune, visto che quello che abbiamo ci appare sempre dovuto e scontato.

In un altro mondo è una sorta di anti-reality, che contrappone l'intrattenimento "a \mio culturale e cerebrale" del reality show televisivo alla testimonianza diretta delle difficoltà e della sofferenza di paesi e popoli che ci sembrano lontani. Questa distanza tuttavia è solo una creazione dei media per renderci dei burattini nelle mani delle multinazionali e del potere, inconsapevoli consumatori di oggetti ed esperienze, ciechi di fronte alle manovre di coloro che decidono della nostra vita.

Per maggiori informazioni e per visualizzare tutte le campagne associate all'iniziativa, visitate il sito inunaltromondo.it. Invito tutti coloro che possono partecipare ad aderire alla selezione, con un pensiero particolare ai tanti disoccupati che hanno più o meno la mia età.

Articolo Sponsorizzato

Paolo Ceccarini