Il romanzo della Francia sottomessa all'Islam - Sottomissione, M. Houellebecq

Oggi si parla di Sottomissione. Mi dispiace deludere il nutrito gruppo di feticisti che ci legge, ma l’argomento del post è il romanzo fantapolitico di Michel Houellbecq.

Il libro ha avuto un grande successo perché racconta l’ascesa al governo francese di un partito musulmano.

Sottomissione è uscito in Francia il 7 gennaio del 2015, lo stesso giorno dell’attentato presso la redazione di Charlie Hebdo.
Prima edizione francese, Flammarion

La trama (senza spoileraggio)
François è un professore 44enne che insegna Letteratura in un ateneo parigino. La sua vita sentimentale è disastrosa: frequenta studentesse universitarie e, in seguito, prostitute. François sopporta affannosamente la solitudine bevendo, ascoltando Nick Drake e studiando Joris-Karl Huysmans*, scrittore del decadentismo francese dell’800, di cui è un esperto.

Sullo sfondo della vicenda del professore, un partito islamico, Fratellanza musulmana, si impone al governo della Francia vincendo regolari elezioni. Il sorprendente risultato elettorale è dovuto alla crisi del sistema liberale che, promuovendo un individualismo sfrenato, ha fallito sia sul piano economico che sociale, distruggendo la famiglia. Nella Francia descritta da Houellebecq, infatti, numerosi nuclei familiari contano un solo membro – non fa eccezione il caso del protagonista.
Al governo musulmano neoeletto spetta il compito di risollevare il paese, affermando il modello patriarcale che consentirà di ripristinare la demografia.


Tirando le somme...
Del romanzo mi è piaciuta la caratterizzazione del protagonista, caustico e divertente, anche se a tratti un po’ forzato - Houellebecq sembra volerci strappare un sorriso a tutti i costi.
Altro punto a favore di Sottomissione è la ricostruzione socioculturale e politica che permette a Houellebecq di rendere verosimile l’ascesa del partito islamico.

L’aspetto peggiore di Sottomissione è il crollo della tensione: l'inquietante scenario iniziale si risolve in una nuova e all'apparenza stabile stagione politica. Questa caduta è motivata dall’intenzione di Houellebecq di scrivere una satira (v. l’intervista in francese), ma il risultato della lettura è comunque frustrante. L’epilogo si consuma in una fretta tale da chiedermi se, data l’attualità dell’opera, non ci fosse la pressione dell'editore o dell'agente letterario - François Samuelson - affinché Houellebecq concludesse la stesura.

Bello e impossibile
Copyright Denis Mouvre/Mods per "Le Monde"

Per uno scorcio velocissimo sui romanzi principali di Houellebecq clicca qui.


*Non vi aspettavate un link del genere, vero?


Paolo Ceccarini