Lost in translation (O come si diventa traduttori)

Voglio fare il traduttore
Oggi vi illustro, a grandi linee, cosa fare per cimentarsi in questa impresa.
Premetto che nessuno mi ha insegnato a fare questo lavoro, che si apprende tutto strada facendo e che non si finisce mai di imparare.
Mi spiego: non essendo io nata con la scienza infusa della traduzione, ho dovuta fare molta, molta, pratica. Prima di tutto, è necessario capire come si ottiene l’indispensabile conoscenza approfondita di una o più lingue straniere.

Immagine da: https://www.flickr.com

Serve una laurea per fare questo lavoro?
Sì e no.
, perché purtroppo nel nostro paese viene ancora dato più merito al “pezzo di carta” che non all'effettiva capacità e bravura della persona.
No, perché se decidete di buttarvi sul mercato estero in genere non vi verrà chiesto se siete plurilaureati.
La procedura standard sarà quella di superare un test (o due, o tre) di lingua, e questo sarà sufficiente per aprirvi le porte virtuali dell’agenzia in questione. Attenzione, il test di solito è tutt’altro che semplice: ricordatevi che sarete in competizione con molti più potenziali “concorrenti” di quanto non succeda a un colloquio di lavoro “in sede”.
Ma se le vostre basi e competenze sono solide, non ci dovrebbero essere problemi.
No, perché una laurea in lingue non garantisce la conoscenza della lingua e della cultura del paese di partenza tale da produrre, in fase di traduzione, un buon lavoro.
Nel mondo ideale, fatto di fiorellini e prati verdi, i soggiorni all’estero sono il modo migliore per entrare a fondo nella lingua, ma se non ve li potete permettere riuscirete a sopperire a questa mancanza in altri modi. Come?


  • Leggendo. Ma leggendo di tutto: quotidiani, libri, istruzioni di montaggio, pubblicità. Questo vi farà capire “come pensano gli stranieri”. 
  • Guardando il TG: ormai abbiamo a disposizione qualunque mezzo di informazione, vedere il telegiornale di un paese europeo è semplicissimo, quindi non ci sono scuse.
  • Interessandovi a tutto ciò che riguarda il paese (o i paesi) in cui si parla la lingua che volete imparare.
  • Last but not the least, studiando. Eh sì, non si sfugge, cari miei. Le lingue vanno anche studiate. Tecnicamente, sviscerando la grammatica, imparando regole, eccezioni, falsi amici, modi di dire.  Sia della “vostra” lingua straniera che della vostra lingua madre.
E allora studiate l’itagliano, prima di mettervi a tradurre da un’altra lingua.


Diana Venturelli