Intervista all'illustratrice Giulia Antonelli (e qualche disegno)

Oggi proponiamo un'intervista a Giulia Antonelli, illustratrice giovane e talentuosa.

Giulia Antonelli, classe '89, cresce tra le mura medievali di Viterbo dove, tra una sfilata con il Gruppo Sbandieratori e una capatina in centro per una birra, non dimentica di coltivare il suo amore per il disegno e per il mondo fantasy.
Di recente, Giulia ha curato l'illustrazione del libro Ecloghe di Egidio da Viterbo (tradotte dal latino per la prima volta da Jacopo Rubini; ed. Sette Città, 2016); attualmente, invece, sta lavorando a un libro di fiabe per i tipi di D Editore.
Potete ammirare le opere di Giulia sul suo blog oppure mettendo un like su Facebook a GiuArtae. Ma passiamo all'intervista.

La copertina del libro Le Ecloghe di Egidio da Viterbo, tradotte da Jacopo Rubini
illustrata da Giulia Antonelli


Come è nata la tua passione per il disegno e che ruolo ha l’arte nella tua vita?
Se devo dirti la verità, non ricordo esattamente quando ho preso in mano la matita per la prima volta. Credo che sia stata mia madre a tramandarmi questa passione. Il disegno occupa da sempre una parte fondamentale nella mia vita; è un’attività in cui mi immergo totalmente e da cui traggo beneficio per il corpo e per la mente.


Da dove trai l’ispirazione per le tue creazioni?
Amo le illustrazioni delle fiabe per bambini. In particolare, mi appassionano le favole classiche. Prendo spunto proprio da questa tipologia di racconti, cercando di conferire ai miei lavori uno stile personale.


Hai studiato arte, seguito corsi o sei un’autodidatta?
Frequento l'Associazione culturale ARS ARTIS da circa un anno, dove seguo un corso di disegno. Devo ammettere che ne sto trovando giovamento. Sono consapevole dei miei progressi, grazie al perfezionamento della tecnica e alla maggiore pazienza, ma soprattutto grazie al docente Valerio Villani, che mi trasmette l'amore per l'arte in tutte le sue sfaccettature.


Parlando delle tecniche che utilizzi per disegnare e dipingere, quali sono le tue preferite?
Credo valga per qualsiasi disciplina: per saper dipingere, bisogna partire dalle basi. Mi ritengo un'autodidatta del colore e se mai dovessi prendere una strada, tra la varie tecniche a disposizione, sceglierei sicuramente l'acquerello.


Oltre alle illustrazioni ti dedichi ad altre forme d’arte o altre tipologie di disegno (realistico, fumetto)?
L'illustrazione è il presente e la rotta che vorrei seguire, ma l'arte ha infinite diramazioni che, insieme, compongono un universo composito. E io desidero provare e sperimentare di tutto.


Le Ecloghe di Egidio da Viterbo: per questo libro hai curato l’illustrazione di copertina. Ti va di raccontarci questa esperienza?

La richiesta di Jacopo Rubini è giunta inaspettata e molto gradita. La sua proposta di collaborare al suo lavoro è stata una grande soddisfazione e mi ha permesso di conoscere più a fondo la storia di Egidio da Viterbo.


So che stai portando avanti un progetto con D Editore. Ce ne vuoi parlare?
Sì, sto collaborando con D Editore per un libro di favole che sarà inserito nella collana per bambini “Yuppi”. Il racconto a cui verrà abbinato il mio disegno si chiama “Il posto dell’errore”. Per questa illustrazione ho scelto la tecnica dell’acquerello: mi piace disegnare a mano, evitando software e tavolette grafiche. Per quanto riguarda il libro, non posso accennarvi altro, dovrete aspettare l’uscita per scoprire di cosa si tratta.


L’illustrazione è il tuo lavoro principale? Vorresti che lo diventasse?
No, non è il mio lavoro principale. Non ho mai pensato alla mia passione in questi termini, ma posso dire che riempie la mia quotidianità per nulla noiosa. Semplicemente, la rende più colorata e meno caotica.
















Parlando di Arte contemporanea, al giorno d’oggi sembra che tutto sia già stato disegnato o dipinto. Sei d’accordo con questa affermazione o pensi che ci sia ancora del potenziale da scoprire?
Credo vi sia ancora molto da scoprire, ma bisogna saperlo scovare. A volte ho la sensazione di essere circondata da immagini piuttosto ripetitive. Anche nell'arte c'è la moda di seguire la scia del momento. Ma è un pensiero estremamente soggettivo.


Hai mai pensato di raccogliere i tuoi disegni in un libro tutto tuo?
No, ma sarebbe una magnifica idea, e la speranza di poterlo realizzare mi affascina. Rimarrebbe comunque un lavoro personale, da tenere per me e per le persone che amo.


Il libro "Gli insetti sono tutti a dormire" di Valerio Valentini ed. La Gru
immagine di copertina di Giulia Antonelli




Diana Venturelli