Therese, anacoreta d'albergo
Il romanzo racconta il ritiro spirituale della malinconica Therese; una buffa ascesi contemporanea che si svolge in una stanza d'albergo. Lo scopo del suo isolamento – fatto di pensieri, meditazione e poco altro – è trovare un'idea del mondo e di sé. Il romanzo è costruito sullo scambio epistolare tra Therese e la sorella (antipaticissima, fatemelo dire) che, invece di rispondere per esteso, si limita a rispedire le lettere aggiungendo a lato dei commenti. Gli appunti della sorella hanno la sostanziale funzione di stimolare l'introspezione di Therese, anziché intavolare un dialogo.
Sulla sinistra, un esempio di commento della sorella di Therese |
Se l'intendiamo come opera di narrativa, La stanza di Therese è un romanzo debole. Ma è ovvio che l'obiettivo di Francesco D'Isa non sia raccontare una storia, quanto cercare una via alternativa per filosofare. La vicenda delle sorelle, a parte alcuni accenni sulla vita familiare, va sullo sfondo rispetto al soliloquio filosofico.
D'Isa: filosofo e artista visivo
Francesco D'Isa non sperimenta solo con la prosa, fondendo filosofia, narrativa e romanzo epistolare, ma inserisce anche le (proprie) illustrazioni. Il suo linguaggio ibrido, che alterna testo e immagini, fa del libro stesso uno stravagante feticcio.
Come si presenta il libro all'interno. (Sulla sinistra, il mio pollice.) |
Il discorso filosofico di Therese è abbordabile, ma non per tutti (d'altro canto questo non è un libro per tutti!), e si avvale di una rigogliosa bibliografia. Il testo è disseminato delle citazioni dei più grandi filosofi.
Bibliografia molto interessante da cui trarre spunti. |
Conclusioni
Nonostante la bella prosa e l'interessante disamina filosofica, La stanza di Therese è talmente breve che le sue potenzialità risultano solamente accennate. L'opera recupera punti grazie alla commistione di generi e stili, considerando che le immagini non hanno un mero scopo ornativo, ma sono elementi significanti che arricchiscono l'esperienza della lettura. Tuttavia questo romanzo, con i suoi pregi e difetti, ha un merito davvero grande: quello di restituire la filosofia alla vita quotidiana. Therese parla di filosofia in modo informale – nei limiti del possibile – facendone uno strumento di investigazione concreto per la ricerca di una stabilità interiore. Perché l'indagine filosofica non serve a imbrattare i libri, ma è un'urgenza che vive dentro di noi.
Paolo Ceccarini