Hool, il grande esordio di Philipp Winkler [recensione]

Hool di Philipp Winkler (66thand2nd, 2018) racconta la storia di Heiko, giovane militante degli ultras dell’Hannover 96.

Hool: un romanzo letterario
Ho acquistato Hool perché volevo un romanzo divertente, invece mi sono ritrovato tra le mani un piccolo gioiello. Le mie aspettative più rozze sono state disattese? Non direi. Hool presenta la sequela di temi ed eventi tipica delle storie sugli hooligan: amicizia e cameratismo, geyser di birra, parolacce a profusione, pestaggi e sfide all’ultimo sangue tra fazioni di ultras nemiche. Tuttavia, insieme a questi elementi, Winkler è riuscito a offrire molto altro, mettendo al centro della narrazione la tragica vita di Heiko, un ragazzo solo che, pur di fuggire da una famiglia disastrata e anaffettiva, convive con un delinquente e si dedica anima e corpo all'hooliganismo. Le botte, insomma, scivolano sullo sfondo, diventano particelle di un microcosmo ben più complesso.

Vite ai margini
Il senso d’appartenenza tra gli hools dell’Hannover 96 si fonde con sentimenti più elevati. All’interno del gruppo di tifosi, infatti, Heiko ha rapporti sinceri e sanguigni, amici veri coi quali combatte una lotta il cui obiettivo non è l’affermazione sulle altre bande, ma sentirsi vivi e testimoniare al mondo la propria presenza. Nel microcosmo di Heiko non si salva nessuno: criminalità, droga e drammi familiari sono il fondamento stesso delle logore esistenze degli ultras e delle loro famiglie. Hool diventa quindi ritratto dei bassifondi, di vite disperate la cui sola possibilità è elevare l'hooliganismo a religione e farne uno scopo ultimo per sopravvivere. Hool è una mappa di strade a fondo cieco, lungo le quali Heiko bercia e scalpita senza pretendere di dare una direzione costruttiva alla propria vita.

Winkler racconta gli hooligan di oggi
Pensate che gli hooligan non esistano più o che riemergano soltanto durante le manifestazioni sportive internazionali? Vi state sbagliando. Semplicemente, sono cambiate le regole del gioco. Gli hooligan di oggi non vanno a caccia di guai negli stadi, ma si incontrano in luoghi prestabiliti e si affrontano.

Hool: conclusioni
Philipp Winkler fonde le scorribande violente degli hooligan all’intimità di Heiko, scavando in un mondo sommerso in cui l'aggressività nasconde fragilità e tensioni. La scrittura scaltra e graffiante, felicemente tradotta da Riccardo Cravero, tiene insieme questi opposti con grande efficacia, facendo urlare Heiko dal sottosuolo e portandolo vicino a noi. Ma di lui non avremo paura, anzi: ci verrà soltanto voglia di salvarlo.

Paolo Ceccarini